Credits immagine di apertura: @Line_issues
La pandemia di COVID-19 ha avuto un effetto molto strano sul mondo della musica: molti professionisti del settore (non solo i musicisti, ma anche tecnici, roadie, service, locali) si sono trovati in grosse difficoltà, impossibilitati a suonare dal vivo, mentre allo stesso tempo i produttori di strumenti musicali, soprattutto chitarre e bassi elettrici, gongolano. Gibson due anni fa era in bancarotta, nel 2020 ha esaurito la produzione di chitarre per l’intero anno già in estate; e non è un’eccezione – storie analoghe possono raccontarle altri grandi marchi come Fender, ESP o PRS. Come succede per le GPU, le console di ultima generazione o le biciclette, i modelli più richiesti di chitarre sono difficilissimi da trovare, e i tempi di attesa sono lunghi.
Non è difficile intuire perché: con mezzo mondo (piuttosto letteralmente) costretto a casa, finalmente è saltato fuori il tempo di perseguire hobby, passioni e sogni che erano rimasti nel cassetto per tanto tempo. Per molti, appunto, la chitarra; me incluso.