Usi WhatsApp su iPhone? Ecco perché dovresti essere preoccupato.
I 2 miliardi di utenti di WhatsApp guardano con invidia all’ultimo aggiornamento di iMessage di Apple, che alza l’asticella delle features molto in su. I commenti seriamente fuorvianti di Mark Zuckerberg della scorsa settimana, suggeriscono che non capisce fino a che punto WhatsApp sia rimasto indietro.
Non è solo questione di numeri
iMessage di Apple non spicca sul podio delle app di messaggistica per numero di utenti, mentre tutti i concorrenti hanno segnato un’impennata di crescita a causa dei milioni di persone che hanno abbandonato WhatsApp. iMessage però diventa ancora più solido e funzionale, strizza l’occhio alla sicurezza ed alla privacy ed è basato su un protocollo di messaggistica integrato con tutti i dispositivi della mela.
Il motivo per cui oggi si parla di migrazione a Telegram e Signal e non ad iMessage è ovvio: è solo per gli utenti Apple e non si estende su più piattaforme (Windows, Android…), ma iMessage è una piattaforma eccezionale, probabilmente con la migliore architettura e sicurezza di qualsiasi altra: batte Signal, Wickr, Threema, Line, per non parlare di WhatsApp, Telegram e Messaggi Android.
iMessage, app da battere
“Voglio sottolineare che vediamo sempre più Apple come uno dei nostri maggiori concorrenti“, ha detto Mark Zuckerberg agli analisti a gennaio. “IMessage è un perno fondamentale del loro ecosistema, motivo per cui iMessage è il servizio di messaggistica più utilizzato negli Stati Uniti“
Zuckerberg stava usando iMessage come esempio di ciò che dice è che Apple “utilizza la loro posizione dominante sulla piattaforma per interferire con il funzionamento delle nostre app e di altre app”. Il problema di Facebook è l’imminente aggiornamento sulla privacy che offrirà agli utenti iOS di Apple un opt-out dal tracciamento del dispositivo che guida una parte fondamentale del suo modello di business pubblicitario. “Apple potrebbe dire che lo stanno facendo per aiutare le persone“, si è lamentato Zuckerberg, “ma le mosse seguono chiaramente i loro interessi aziendali“.