Sony ha ufficialmente lanciato BRAVIA CORE, un nuovo servizio streaming annunciato in concomitanza con la nuova gamma TV 2021. BRAVIA CORE presenta caratteristiche molto interessanti per chi ritiene che la qualità video delle sorgenti giochi un ruolo molto importante. Lo scopo perseguito da Sony è chiaro: portare nelle case degli utenti uno streaming capace di rivaleggiare con gli Ultra HD Blu-ray.
Il supporto fisico non sta sicuramente vivendo un periodo florido, specialmente se parliamo della versione pensata per sfruttare schermi e proiettori Ultra HD con HDR (è una nicchia per appassionati). È però innegabile che la differenza rispetto a ciò che viene proposto in streaming sia consistente: basta un confronto diretto con un qualsiasi servizio tra Netflix, Prime Video, Disney+, Infinity, Apple TV eccetera per notare tutti i limiti causati da un bitrate molto più contenuto rispetto ai dischi, specialmente nelle scene scure.
Di cosa parliamo per la precisione? Il bitrate è la quantità di dati che viene usata per veicolare i flussi audio e video. Su un supporto ottico Ultra HD Blu-ray si può arrivare intorno ai 100 Mbps (anche oltre in realtà). Lo streaming si ferma invece a livelli generalmente molto più bassi ed il motivo è facilmente comprensibile: incrementare troppo il bitrate impone l’uso di connessioni molto veloci che non tutti hanno a disposizione. Si deve poi tenere in considerazione che, nel caso di un bitrate intorno ai 100 Mbps, anche linee veloci verrebbero completamente saturate dalla visione di un film, rendendo impossibile svolgere altre attività che richiedono l’uso di banda (se non in quantità irrisoria).