Già si parla di 6g, la connessione di sesta generazione che promette ologrammi a grandezza naturale ed utilizzo dell’intelligenza artificiale
L’implementazione della connessione 5g è ancora in atto ma il mondo delle telecomunicazioni pensa già al futuro.
Stiamo parlando della connessione 6g, la tecnologia mobile di sesta generazione che rappresenterà una naturale evoluzione e consolidamento delle prestazioni assicurate dal 5G e che promette cose stupefacenti.
In cima alle applicazioni che più di altre beneficeranno del 6G c’è la guida autonoma, l’integrazione dell’intelligenza artificiale in dispositivi Internet delle Cose e, soprattutto, i mondi 3D della realtà virtuale e aumentata.
“Un semplice ologramma 3D a grandezza naturale di tutto il corpo richiederà una larghezza di banda in Tbps (Terabit al secondo) per essere correttamente visualizzato – sottolineano gli analisti – con tecniche di compressione avanzate architettura 6G e capacità radio correlate dovremmo mirare a trasmettere questo ologramma ad alta risoluzione su un collegamento mobile. Ciò estenderà la realtà oltre lo spazio e trasformerà il modo in cui comunichiamo tra noi”, dicono gli analisti.
Il 6G ci interessa da vicino, visto che l’Italia, con l’Università di Pisa e il Politecnico di Torino, è tra i primi paesi a sperimentare quanto descritto in Hexa-X .
È il programma dell’Unione Europea finanziato con 12 milioni di euro che coinvolge 25 partner continentali, tra cui Ericsson, Nokia, Intel, e che intende portare avanti i test sul 6G in modo da recuperare terreno rispetto a Cina e Stati Uniti, nella corsa al prossimo standard di rete.
Fonte:Ansa