Google e Facebook sono accusate di aver fatto cartello per estendere la propria influenza nel campo della pubblicità online e le ultime evoluzioni del caso stanno portando alla luce dettagli molto importanti che potrebbero causare nuove grane per l’azienda di Mountain View.
Le ultime novità arrivano dalla prima versione di un documento sottoposto da Google alla corte del Texas come parte della sua difesa. Parliamo di prima versione in quanto il documento in questione è stato successivamente modificato visto che il fascicolo non era stato messo agli atti correttamente ed è rimasto pubblico per un po’ di tempo, permettendo quindi che il contenuto venisse visionato da The Wall Street Journal e MLex. Successivamente un giudice federale ha permesso a Google di modificare il documento e depositarlo in maniera corretta.
PUBBLICITÀ ONLINE: COME FUNZIONA
Per capire meglio il ruolo di Project Bernanke è bene spiegare brevemente come avviene la vendita dello spazio pubblicitario sul web. Il concetto alla base è molto semplice: i publisher dei siti web offrono degli spazi pubblicitari che vengono messi all’asta in tempo reale ogni volta che un utente visita quella pagina, mostrando il messaggio pubblicitario proposto dal vincitore dell’asta. La vendita dello spazio è gestita da piattaforme come Google Ads, mentre l’acquisto avviene attraverso delle piattaforme che rappresentano le aziende che vogliono proporre la propria pubblicità sul web.