Quando il lavoro influenza la vita inevitabilmente
Londra. Un bambino dai capelli rossi aspetta la mamma nel cortile della scuola. Lei però è in ritardo. Andare a casa da solo è proibito, ma lui conosce la strada. Si avvicina titubante al cancello. Esce. Da quel momento di Matthew non si ha più traccia.
È notte fonda. Frieda Klein, psicanalista londinese, cammina per le vie deserte della città. È questa una delle sue vecchie abitudini quando le fantasie disturbate dei pazienti la seguono fuori dalla porta del suo studio, rubandole il sonno: non c’è altro rimedio che immergersi nel silenzio e nel buio della metropoli addormentata.
Quella notte, però, niente riesce a placare le sue ansie. Da qualche giorno la dottoressa Klein ha un nuovo paziente, Alan. Un uomo dalla mente tormentata, braccato da sogni inquietanti. Soprattutto uno: la visione di un bambino con i capelli rossi…
…ancora un passato che torna
Mentre la vicenda del piccolo Matthew, scuote l’opinione pubblica inglese, Frieda si trova, per la prima volta nella sua carriera, ad avere paura. Le sue indagini, parallele a quelle della polizia, la portano a scavare nei segreti di un torbido caso di rapimento ancora irrisolto e che risale a più di vent’anni prima; questo trascina la giovane donna in un macabro gioco di specchi, dove presente e passato si confondono, componendo un puzzle che solo lei può risolvere.
Perché ciò che Frieda conosce meglio sono i meccanismi perversi della mente umana e sa che il male nasce sempre da lì, ma può arrivare dovunque.
Non tutto è come sembra…
Non si può dire di più su questo libro, bisogna solo correre a leggerlo ed entrare nelle menti di ogni personaggio.
La lettura è avvincente e ad un certo punto il colpevole può sembrare solo uno…oppure qualcun altro.
Insomma, i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo e non ci si annoia mai.
Tutti i protagonisti della vicenda vengono descritti molto bene, soprattutto sotto il profilo psicologico; anche la stessa Frieda Klein si fa conoscere e mentre sviscera le menti dei suoi pazienti, in lei si insinuano numerosi punti di domanda che mettono in dubbio anche la sua professionalità.
Qualcosa in più…
Il libro è scritto a quattro mani, da una coppia di giornalisti londinesi, Nicci Gerrard e Sean French, ed è il primo di una serie di altri romanzi (solo i primi due disponibili in versione italiana) le cui vicende hanno come fulcro sempre la dottoressa Klein.
‘Il Paziente’ è uno psycothriller che mi ha confuso, ovviamente in senso positivo: mi ha fatto provare quello smarrimento che solo un buon thriller sa dare, perché mi ha portato a voler andare fino in fondo, facendomi immedesimare nei personaggi e nelle situazioni tragiche e scoraggianti che li hanno visti coinvolti.
Adesso è diventato un libro quasi introvabile…chi sa perché…;)
Consigliatissimo!!!
Voto: 5/5.