La pandemia globale ha modificato profondamente la struttura della nostra società, è innegabile.
Il continuo braccio di ferro tra pro-vax e no-vax, innescato dall’attuale flusso di comunicazione, ha investito anche la musica.
Dopo le aperte dichiarazioni di Eric Clapton circa la campagna vaccinale che ha fatto tanto discutere nei mesi passati, arriva la minaccia di Neil Young al colosso svedese, di ritirare il suo intero catalogo dal servizio di streaming.
Motivo? Totale disaccordo con le idee di Joe Rogan, anfitrione del podcast The Joe Rogan Experience.
Un podcast che ultimamente, però, ha fatto parlare di sé per la sua informazione sul Covid ritenuta non attendibile scientificamente.
Basta pensare che lo scorso 31 dicembre, una lunga lista di medici e scienziati ha firmato una lettera aperta a Spotify che invitava la piattaforma a porre più attenzione alle informazioni che diffonde Rogan nel suo show.
Intanto, tutti i fruitori di Spotify e fan di Young, questa mattina si son svegliati senza gli album del musicista statunitense sulla famosa piattaforma di streaming, lasciando tutti a digiuno.
“Possono avere Rogan o Young, non entrambi”, ha dichiarato Neil Young.
“Vogliamo che tutti i contenuti musicali e audio del mondo siano disponibili per gli utenti di Spotify” -ha affermato il portavoce dell’azienda- “Abbiamo stabilito norme precise sui contenuti e abbiamo rimosso oltre 20.000 episodi di podcast relativi al Covid dall’inizio della pandemia. Ci rammarichiamo per la decisione di Neil di rimuovere la sua musica da Spotify, ma speriamo di dargli il benvenuto presto”.
La riflessione che pongo non riguarda assolutamente il COVID o la pandemia e la sua gestione ( che rimando a chi è esperto e in altra sede), piuttosto penso all’epoca in cui viviamo, che si appresta ad entrare nel Metaverso e nella realtà degli NFT.
In un mondo dove la fruizione delle opere d’arte è sempre più in streaming, possiamo affermare, dopo questo episodio, che nulla in rete è garantito?
Come ha affermato Paul Sinclair nel suo sito SDE, “Nessun musicista, editore o etichetta discografica entrerà nella tua proprietà e rimuoverà i tuoi CD, vinili o cofanetti musicali, ma per coloro che fanno affidamento sullo streaming a pagamento o gratuito, quegli album non sono tuoi: non li possiedi.”
Riflettiamo su come sta cambiando la nostra società e quanto “labili” possono essere quelle che noi oggi chiamiamo certezze.