Cosa faresti se scoprissi di non conoscere affatto il tuo passato?
Tutti noi sappiamo quando siamo nati, dove siamo nati e chi sono i nostri genitori biologici, che ci hanno messi al mondo e anche cresciuti.
Bè questo non è sempre del tutto scontato…
Quello che pensiamo di sapere spesso potrebbe non coincidere con la realtà delle cose, come è capitato alla protagonista di questo recente thriller che ho letto.
Kim è una giovane donna che vive in Australia, trascorre le giornate da sola, schiva del mondo reale e di ciò che le accade intorno. L’unica sua compagnia sono i suoi libri e un corso di fotografia di cui è l’insegnante.
Ha una sorella che desidera una maggiore presenza da parte sua e un patrigno che vede ancora meno. Dopo la perdita della mamma, Kim si è chiusa ancora di più in sé stessa creandosi una corazza fatta di ricordi.
Un giorno però da lei si presenta uno sconosciuto che conosce la sua vera storia: è convinto che Kim sia Sammy Went, quella che era una bambina scomparsa ventotto anni prima, alla tenera età di due anni, a Manson, in Kentucky.
Kim rimane guardinga e inizia a fare domande in quella che dovrebbe essere la sua famiglia…
Non ottiene molte risposte, o almeno queste non la soddisfano e in più avverte un senso di incertezza. Deve andare a fondo, deve scoprire la verità seguendo lo sconosciuto.
Così comincia la sua indagine personale, il suo peregrinare che alla fine la porterà a Manson, il piccolo paese dove ritrovare forse le sue origini, il piccolo paese con le sue credenze, superstizioni e anche segreti e che la porterà finalmente alla soluzione. Non senza pagare un prezzo: certo perché la verità ha un costo ed è un rischio che bisogna correre.
È davvero lei Sammy Went? È davvero lei quella piccola bambina innocente scomparsa a cui sente di essere legata con un filo sottile?
La storia è avvincente e si svolge in due tempi: conosciamo Sammy, nel passato, quando è piccola, quando sparisce nel nulla; conosciamo la sua famiglia e le realtà che si celano dietro ad apparenti abitanti di un paese sperduto; infine conosciamo Kim nel presente, una donna coraggiosa che si imbatte in un gioco che non sa a cosa la porterà.
Credo che tutti, prima o poi nella vita, facciano i conti con qualcosa che ad un certo punto non si rivela veritiero come si è sempre pensato. Questo a volte può far male, ma può anche rafforzare l’anima e il carattere.
Nella lettura del libro si avverte la tensione della protagonista mentre cerca di scoprire la verità, ma dal punto di vista del lettore ho avvertito quasi da subito quale fosse. Insomma, la dinamica della storia in parte è stata abbastanza intuibile e forse mi aspettavo un colpo di scena di gran lunga più eclatante rispetto a quello che c’è stato.
Mentre le pagine scorrevano però, ho avuto spesso il leggero sentore che ciò che accadeva non fosse la ‘vera’ verità, e credo che questo sia un fattore fondamentale per un buon thriller: tenere il lettore ‘sospeso ad un filo’.
Voto: 4/5