Non fidatevi troppo delle rencensioni Amazon

Scoperta una fabbrica di false recensioni da oltre 200mila persone; Il database scovato online contiene oltre 13 milioni di messaggi scambiati tra venditori regolari e veri e propri «commentifici»

Il sito di cybersicurezza SafetyDetectives ha scovato una vera e propria fabbrica di false recensioni su Amazon.

Il database di oltre 7 Gb contiene 13 milioni di messaggi scambiati da venditori e truffatori che gli offrivano false recensioni in cambio di prodotti o denaro, un autentico «commentificio» che dovrebbe coinvolgere oltre 200mila persone. Il meccanismo è semplice e, a quanto pare, efficace.

Un marchio che vuole pubblicizzarsi e far apparire i propri prodotti tra i più graditi dagli utenti non deve far altro che rivolgersi a queste organizzazioni che mettono a disposizione i propri «iscritti».

I truffatori ricevono quindi una lista dei prodotti da «pubblicizzare», li comprano regolarmente su Amazon e poi postano un commento con cinque stelle scintillanti.

Come ultimo passaggio inviano il link al proprio profilo Amazon per dimostrare i vari commenti postati e quello di Paypal per ricevere il pagamento.

I prezzi sono molto convenienti: una recensione positiva costa sui 17 euro, il pacchetto da 50 arriva a 700 euro e per quello da mille occorrono novemila euro.

 Il falsario riceve più premi o più denaro se scrive commenti variegati e aggiunge foto eterogenee.

L’obiettivo è non far capire agli acquirenti che tutti quei commenti e quelle stelline provengono in realtà sempre dalla medesima persona.

I sistemi di controllo

Come in un giallo, se da una parte ci sono i falsari dall’altro ci sono i sistemi per bloccarli. Amazon per esempio usa sia il machine learning che operatori umani per passare al vaglio circa 10 milioni di recensioni a settimana. «Rimuoviamo le recensioni false e agiamo contro chiunque sia coinvolto in abusi», afferma l’azienda di Bezos al Corriere, «Abbiamo vinto dozzine di ingiunzioni contro fornitori di recensioni false in tutta Europa e non esiteremo a intraprendere azioni legali. Tuttavia, Amazon e gli altri rivenditori online non possono farlo da soli. I clienti devono potersi fidare delle recensioni che vedono online e la manipolazione sistematica delle recensioni richiede un’azione coerente e un coordinamento globale con i poteri esecutivi più forti conferiti alle autorità di controllo contro i malintenzionati».

Cosa fare

Ma noi cosa possiamo fare per proteggerci? La prima regola, dicono gli esperti, è diffidare dei prodotti che hanno troppe recensioni entusiastiche. La seconda è controllare il tono dei commenti: se sono troppo «pubblicitari» è probabile che siano falsi. Il terzo è stare attenti allo stile: anche i truffatori più abili non riescono a variare continuamente il tono e le frasi stesse e spesso le foto sono scattate con il medesimo sfondo. Insomma, difendersi richiede sforzo, troppo forse per chi, magari, voleva solo comprare solo una pentola, un vaso o un cavetto di ricarica del telefono che funzionassero bene.

Fonte: Corriere

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