Il Piano Italia 1 Giga del ministro dell’Innovazione tecnologica Vittorio Colao sarà pronto per l’estate. Germogliato dal documento “Iniziative per il rilancio Italia 2020-2021” – redatto l’anno scorso quando il top manager era capo della task force voluta dal Governo Conte per la gestione della crisi – adesso ormai si è entrati nella fase finale. Tre gli obiettivi chiave: accelerazione dei lavori di sviluppo della rete in fibra, flessibilità tecnologica e rispetto della concorrenza.
SCIOGLIERE I NODI
Vittorio Colao, in qualità di ex AD Vodafone, sa come funziona il mondo delle telecomunicazioni e quindi non deve stupire che abbia deciso di puntare sulla semplificazione del sistema dei permessi relativi alla posa della fibra ottica. In secondo luogo sembra sposare un approccio tecnologico agnostico: fibra, fixed wireless, 5G o satellite a seconda delle caratteristiche di ogni zona. Infine il tema della concorrenza. “Dobbiamo garantire che non si creino posizioni dominanti e che i cittadini possano continuare a scegliere“, ha dichiarato ieri durante il convegno Le Nuove Reti per la crescita, l’industria italiana, i cittadini organizzato da Fdl.
STRATEGIA, NON TATTICA
Il governo da tempo sta spingendo sulla raccolta dei dati degli operatori, per realizzare un censimento preciso dell’attuale rete in fibra a livello di strade, appartamenti, imprese, etc. Solo con una mappa davvero completa il team di Colao e del Ministro del MISE Giancarlo Giorgetti potranno concludere il Piano Italia a 1 Giga. L’ambizione per altro è di portare “connessioni ultrarapide ovunque” puntando su bandi pubblici relativi a piccoli lotti in aree grigie. In questo modo potrebbero candidarsi sia grandi che piccoli operatori.