Con l’aggiornamento 4.0.0 dell’applicazione Sony Remote Play è possibile utilizzare DualSense di Ps5 su iPhone, iPad, Mac e Apple Tv.
Così come già avveniva con il precedente DualShock 4 di Ps4 sarà così possibile riprodurre in streaming i giochi PlayStation sui dispositivi Apple giocando con il controller di serie e sfruttando quasi tutte le funzioni originali.
Ecco come sfruttare questa possibilità.
Premessa necessaria: per associare via bluetooth il DualSense di Ps5 con il dispositivo Apple desiderato è necessario aggiornare i sistemi operativi alle versioni iOs 14.5 se si vuole utilizzare un iPhone, macOs Big Sur 11.3 per i Mac, iPadOs 14.5 per iPad e tvOS 14.5 per Apple Tv.
Come associare DualSense al dispositivo Apple
La procedura è piuttosto semplice e si divide in due passaggi. Il primo è quello di attivare la modalità di associazione di DualSense: si dovrà assicurarsi che la spia giocatore sul controller sia spenta (tenendo premuto il tasto Ps) e scollegare eventuali cavi usb. Ora si dovrà tenere premuto il tasto Crea e il tasto Ps finché non inizia a lampeggiare la barra luminosa.
Per connettere il controller wireless si dovrà attivare il bluetooth sul dispositivo desiderato, fare tap o clic sul nome del DualSense dall’elenco di dispositivi nei paraggi e controllare che la barra luminosa del controller lampeggi e la spia giocatore si accenda.
L’associazione può avvenire un solo dispositivo alla volta, se si vuole passare per esempio da iPad a iPhone si dovrà ripetere la procedura.
Cosa si può fare con DualSense con dispositivi Apple
Non tutte le funzioni sono disponibili, per esempio sarà assente il premiato feedback haptico di vibrazione evoluta oppure l’uso di altoparlante e microfono integrati o ancora la connessione audio con jack per cuffie.
Sarà possibile anche sfruttare DualSense per giocare in modo più confortevole a giochi compatibili con controller Mfi ossia Made for iOs (Fatti per iOs) dai vari Asphalt ai vari Sonic, ma anche perle indie come Alto’s Adventure o titoli come Street Fighter Iv.
Fonte: Wired