Six Feet Under – Recensione

Six Feet Under è una serie televisiva statunitense creata da  Alan Ball e andata in onda dal 2004 al 2009 per 5 stagioni, in Italia le prime 3 stagioni sono state trasmesse su Italia 1 e le ultime due su Iris.

Il titolo fa riferimento alla profondità a cui viene seppellita una bara nei cimiteri americani e ogni episodio si apre con un decesso intorno al quale di volta in volta si sviluppa la trama.

Six Feet Under recensione

Il fulcro di questa serie è la famiglia Fisher e la loro impresa funebre che dopo la dipartita del padre Nathanie, verrà gestita dai due fratelli Nate e David coadiuvati  dall’adolescente sbandata Claire  e la madre depressa Ruth.

Negli anni successivi, intorno ai Fisher, ai loro amici, ai loro partner e parenti si sviluppa una moderna epopea familiare, con tutti i lati belli e anche con tutti i problemi e le difficoltà,trattando argomenti che alla fine ci riguardano tutti. : dolore, amore, riconoscimento e, ovviamente, morte.

I personaggi principali non perdono mai il loro fascino o la loro credibilità: un episodio non diventa mai noioso, una situazione non è mai troppo fuori luogo, tutto ciò grazie a una sceneggiatura quasi perfetta  che racconta trame incredibilmente buone, e a un cast meraviglioso.

Ogni stagione e l’intera serie si sviluppano lentamente,  i personaggi vengono dalla vita reale, e quindi sono persone difficili: depresse, malate, emotivamente dipendenti – persone come noi, questo è probabilmente anche il motivo per cui la gioia e il dolore dei protagonisti ti toccano così da vicino che si finisce con l’immedesimarsi con loro.

Nonostante tutta la tristezza, la pesantezza e il motivo ricorrente della morte: Six Feet Under celebra la vita, a modo suo, ma in modo impressionante, è un chiaro appello alle diverse umanità, ai gruppi marginali di tutti i tipi (soprattutto omosessuali), ai sogni e sentimenti, al vivere e lasciar vivere, tutto raccontato con molto umorismo nero e uno sguardo impressionante alle nostre azioni ed errori in questo mondo e anche a quanto sia sempre immediata ,spietata e improvvisa la morte.

Dal nostro inviato in America

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