Tim Cook è una delle figure più importanti della storia di Apple. Divenuto definitivamente CEO dell’azienda nell’agosto del 2011 (ricordiamo che ricoprì questa carica per la prima volta per 6 mesi tra il 2008 e il 2009, in sostituzione di Jobs durante uno dei momenti peggiori della sua malattia), Cook ha introdotto un profondo cambiamento in Apple, guidando la società nel periodo di maggior crescita che abbia mai vissuto.
Nel giro di 10 anni, infatti, Cook ha reso Apple una delle aziende di più alto valore al mondo, questo anche grazie ad una maggior apertura al cambiamento e alla pluralità di scelta; se per Jobs due opzioni per il consumatore sono anche troppe, l’attuale lineup di prodotti Apple – specialmente di iPhone – ci dimostra come la strada intrapresa da Cook vada in una direzione molto diversa dal punto di vista commerciale.
D’altronde Apple è passata dall’essere una società da 350 miliardi di dollari (nel 2011) ad una da oltre 2.000 miliardi nell’agosto del 2020 e ha già imboccato la via per i 3.000. Insomma, è innegabile come la guida di Cook – a cui forse manca il guizzo di genialità del suo predecessore, ma sicuramente non il senso per gli affari e la conoscenza strategica di tutta la filiera produttiva -, sia una delle cose migliori capitate alla casa di Cupertino negli ultimi anni. Ma cosa le riserverà il futuro? Per quanto tempo potrà contare sulla sua guida?