L’ annuncio arriva dalla commissione per il Mercato interno del Parlamento europeo per l’introduzione di un caricabatterie universale per tutti i telefoni cellulari, tablet e fotocamere digitali.
Uno standard uguale per tutti. Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno finalmente raggiunto un accordo sul caricabatterie universale.
La regola sullo standard unico nell’Ue sui caricabatteria (Usb-C) di smartphone e dipositivi elettronici mobili “si applica a tutti e non è fatta contro nessuno” ha voluto precisare il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a chi gli chiedeva se l’accordo raggiunto dal Trilogo (Parlamento Ue, Commisisone e Consiglio) riguarderà anche Apple, che non usa questo standard sui suoi iPhone.
La direttiva prevede due nodi fondamentali.
La prima è la Usb-C come porta per tutti i dispositivi. Parliamo di quella presa ovoidale e bifronte di cui sono dotati tutti i device più recenti e che consente ampio passaggio di dati ed energia elettrica.
Il secondo è che i protocolli di ricarica devono essere interoperabili tra marchi così da consentire di ricaricare tutti i dispositivi con un solo caricabatterie.
Lo scopo della direttiva è duplice: ridurre i rifiuti elettronici e bloccare la vendita di caricabatterie nuovi per ogni dispositivo.
Ad ogni modo le istituzioni europee sono positive. «L’accordo è una tappa fondamentale dopo oltre di 10 anni di lavoro a questa direttiva — dice Alex Agius Saliba, eurodeputato socialista maltese e relatore per il Parlamento europeo sulla direttiva —. Grazie alla norma saranno risparmiati oltre 250 milioni di euro spesi dai consumatori in caricabatterie inutili» che generano «tra le 13 e le 15 mila tonnellate d rifiuti elettronici». Più tiepida invece l’accoglienza dei produttori che vendono i tentativi di uniformazione come «rischiosi per l’innovazione».